Una condivisione
             che diviene cultura

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Sabato 6 novembre 2010 è stata inaugurata a Modena la nuova casa di accoglienza “Madre Teresa di Calcutta. Realizzata grazie al determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena, la nuova casa è stata progettata per rispondere al particolare bisogno di pazienti post-trapiantati ed immunodepressi o, comunque, di persone che devono trascorrere a Modena periodi medio-lunghi. La casa “Madre Teresa” è dotata di 6 posti letto in camere doppie con servizi privati e mette a disposizione degli ospiti una cucina con soggiorno ed un locale lavanderia.

L’inaugurazione si è tenuta alle 10 presso l’auditorium “Giorgio Fini” di Modena alla presenza di numerose autorità cittadine e di S.E. Mons. Antonio Lanfranchi, Arcivescovo di Modena e Nonantola invitato ad un intervento sul tema “Una condivisione che diventa cultura”, slogan storico dell’Associazione Cilla.
“Sono molti i malati che si rivolgono al nostro sistema sanitario” - ha spiegato l’Assessore alla Politiche Sociali del Comune di Modena, Francesca Maletti – “ma per molti di loro questo vuol dire lasciare i propri affetti in un momento delicato”
“Questa casa di accoglienza ha il fine di rendere meno dolorosa ed angosciante la frequentazione dell’ospedale da parte dei pazienti e dei loro congiunti” ha sottolineato il Direttore Generale del Policlinico, Stefano Cencetti.
 
Il Presidente dell’Associazione Cilla Emilia Romagna, Paolo Gianferrari ha ripercorso la storia che oltre 10 anni fa ha portato alla nascita della sede modenese dell’Associazione fino all’inaugurazione della terza struttura sul territorio. Una storia fatta di incontri con tante persone e caratterizzata da una costante collaborazione con le istituzioni pubbliche e con il Policlinico.

S.E. Mons. Lanfranchi ha portato numerosi esempi biblici a testimonianza di come la condivisione sia una delle espressioni della carità cristiana e sia stata una delle caratteristiche peculiari di Gesù. L’Arcivescovo ha concluso il suo intervento dicendo che “incontrare il malato, la persona che soffre […] vuol dire intercettare il bisogno di sanare il cuore. […]

[...] E’ in virtù del sentirsi amati che uno può andare all’altro accogliendo il dono che è, sapendo riconoscere […] nel bisognoso la presenza reale di Cristo.”
 
Nel suo intervento, infine, Salvatore Albanese, Presidente Nazionale dell’Associazione Cilla ha sottolineato quello che è sempre stato il vero scopo della nostra Opera: “Qualunque domanda sulla salute che una persona ti pone ha in sé una domanda sul senso della vita. […] E’ vero che la malattia è il momento in cui un uomo è più debole, ma può anche essere l’occasione preziosa di andare a fondo del desiderio di pienezza che ciascuno ha dentro. […] E’ per questo che è importante che in questi momenti qualcuno ci stia accanto e ci aiuti a scoprire questo significato, perché da soli non ce la possiamo fare”.
 
La cerimonia di inaugurazione si è conclusa in Viale Trento e Trieste 87 con la benedizione dei locali della nuova casa e con la possibilità, per tutti i presenti, di visitare le nostre case di Modena.

Photogallery

     
     

Videogallery

Introduzione di Paolo Gianferrari e saluti delle autorità presenti
Intervento di Mons. Antonio Lanfranchi - I parte
Intervento di Mons. Antonio Lanfranchi - II parte
Intervento di Salvatore Albanese - I parte
Intervento di Salvatore Albanese - II parte